Guancia di maiale nero sous-vide laccata al miele su riduzione di birra, crema di cavolfiore e granella di frutta secca

Ingredienti per 4 persone:

  • 4 guance di maiale (la parte magra)
  • mezzo bicchiere di vino bianco
  • 1 cavolfiore piccolo
  • 3 cucchiai di noci e 3 di mandorle
  • 4 mezzi pomodorini sott’olio
  • 5 olive nere di ferrandina
  • 1 birra scura piccola
  • parmigiano reggiano
  • olio evo
  • 1 cucchiaino di maizena
  • miele millefiori
  • sale
  • zucchero di canna

Dove ho acquistato gli ingredienti:

Le olive nere di ferrandina sono locali, sono cotte al forno e risultano amarostiche. In mancanza di queste possiamo sostituire con delle olive tipo marocchine, sempre cotte al forno.
Gli altri ingredienti si possono trovare in un comune supermercato.

Tra le tante esperienze culinarie vissute, ho avuto la fortuna di incontrare di Frank Rizzuti la sua genialità e la sua cucina. Per raccontare che tipo di Chef fosse Frank ci vorrebbe la capacità di descrizione, che io purtroppo non ho, e una intera sezione di un sito. Quello che sicuramente porto con me è la sua eredità, tanti insegnamenti, tantissime esperienze, bei ricordi e la continua voglia di migliorarmi.
Una di queste esperienze è stata quella di assaggiare la guancia di maiale nero lucano cotta a bassa temperatura. Immaginate della carne povera, così povera che molti macellai la mettono nella salsiccia o in altre preparazioni tritandola. Grazie al tipo di cottura, diviene morbida come il burro, con un sapore indescrivibile che rimane sicuramente impresso.

Ecco, dopo che Frank purtroppo ci ha lasciati, ho cercato mille e mille volte di replicare quel sapore fin quando non mi sono imbattuto in una sua ricetta, pubblicata in un allegato del Gambero Rosso interamente dedicato alla sua cucina. Ci ho trovato i corretti tempi di cottura e tante altre preziosità che custodirò gelosamente cercando di imparare, scimmiottando a modo mio il suo genio.

Arriviamo alla ricetta. La parte magra della guancia è una carne molto dura se cotta normalmente. La cottura a bassa temperatura permette di renderla tenera più di un filetto di manzo, mantenendola succosa.

Procedimento:

Per la cottura sottovuoto sono fondamentalmente necessari due macchinari: una macchina per il sottovuoto (io ho questa) e un bagno termostatico controllato (io ho questo). Vi posso assicurare che nonostante la spesa che sosterrete una volta presa la decisione di acquistarle, benedirete quei soldi che vi permetteranno di togliervi molte soddisfazioni e di regalarvi tante gioie culinarie.

Prima di tutto se abbiamo una macchina per il sottovuoto casalingo sappiamo che i liquidi sono sempre un po’ problematici da chiudere nella busta. Io cerco di ovviare congelandoli in cubetti e inserendoli così nelle sacche del sottovuoto. Servirà un cubetto di vino bianco e uno di olio per ogni guancia.

Disponiamo le guance su un tagliere, le saliamo poco da entrambe i lati e le disponiamo nelle sacche del sottovuoto (se possibile una in ogni sacca). Aggiungiamo il cubetto di vino bianco e di olio e provvediamo a sigillare le sacche, dopo aver aspirato bene l’aria presente nel sacchetto. Le mettiamo a cuocere nel bagno termostatico preriscaldato a 80 gradi per 12 ore. Possiamo anche prepararle con uno o due giorni di anticipo rispetto a quando le vorremo mangiare. Una volta passate le dodici ore basterà immergerle in un bagno di acqua e ghiaccio (molto ghiaccio), per una ventina di minuti, per bloccarne la cottura e le potremo conservare in frigo fino a due giorni dopo. Al momento del consumo basterà semplicemente riscaldarle in acqua calda a 70 gradi circa.

Per la crema di cavolfiore mettiamo a bollire il cavolfiore in acqua calda salata per 20 minuti. Lo mettiamo in un bicchiere da frullatore ad immersione e lo lavoriamo finché non sarà morbido e omogeneo. Aggiungiamo un poco di acqua di cottura, 8 o 10 cucchiai di olio (io ho messo quello dei pomodorini) e un po’ di parmigiano. Regolatevi a piacere sia per il parmigiano che per l’acqua di cottura, la consistenza deve essere morbida ma non troppo liquida. Aggiustiamo di sale e teniamo da parte.

Riduciamo la frutta secca in granella, la mettiamo in un padellino antiaderente e la facciamo tostare a fuoco basso per una decina di minuti.

Prepariamo le olive nere tagliandole in piccoli pezzi.

In un pentolino mettiamo un bicchiere di birra (io ho usato la Hammer & Sickle), 1 cucchiaino di zucchero e iniziamo a ridurre la birra a fuoco non troppo forte. In una tazzina di caffé mettiamo un goccio di birra e un cucchiaino di maizena (o frumina). Quando la birra sul fuoco si sarà ridotta di circa la metà, uniamo la tazzina con birra e maizena e giriamo finché il ristretto non risulterà morbido ma denso.

Qualche minuto prima di impiattare togliamo le guance dalle buste, buttiamo il liquido in eccesso e le poniamo in una teglia antiaderente, o una leccarda da forno. Mettiamo su ogni guancia un cucchiaino di miele millefiori, adagiamo i pomodorini al loro fianco mettendoci qualche granello di zucchero di canna e mettiamo la teglia al grill per 5 minuti, non troppo distante dal calore.

Mentre le guance si rosolano iniziamo ad impiattare. Consiglio di scaldare sempre i piatti prima di impiattare, per evitare che assorbano tutto il calore delle pietanze, rendendole fredde mentre le prepariamo.
Con un pennello di silicone da cucina facciamo una spennellata con il ristretto di birra e aggiungiamo la granella di frutta secca tostata formando una L. Mettiamo un paio di cucchiai di crema di cavolfiore completandolo con le olive nere a pezzetti.
Quando il maialino sarà rosolato mettiamo mezzo cucchiaio di riduzione di birra nel piatto e ce lo adagiamo sopra, aggiungiamo qualche granello di sale grosso e mettiamo il pomodorino caramellato sulla crema di cavolfiore. Siamo pronti per servire.

Buon appetito!

Mantecato di baccalà – la ricetta di un romano in Lucania

Ingredienti per 6 persone:

  • 1 Kg di baccalà ammollato in acqua
  • 1 litro di latte
  • 5 ciuffi di prezzemolo
  • 350 ml di olio di oliva (non extravergine)
  • 3 filetti di alici sott’olio

Dove ho acquistato gli ingredienti:

  • il baccalà sotto sale in pescheria o al supermercato

Gli altri ingredienti si possono trovare in un comune supermercato.

Succede che alcune esperienze culinarie ci rimangono più impresse di altre. Veniamo in qualche modo impressionati a tal punto di voler riprovare quell’esperienza il prima possibile. A me è successo la prima volta che assaggiai il mantecato di baccalà all’Harry’s Bar di Venezia.

So bene che riproporre la ricetta del mantecato di baccalà attirerà le ire dei più puristi ed è per questo che chiarisco da subito che questa è la ricetta vicentina di un romano trapiantato in Lucania. La ricetta originale vede come protagonista lo stoccafisso, che sarebbe il baccalà asciugato al sole e non sottosale. Qui da noi è praticamente impossibile trovarlo ed è per questo che ho ripiegato sul baccalà, di primissima qualità s’intende, ma pur sempre sotto sale.

Per non correre rischi di avere un mantecato troppo salato sarà opportuno mettere il baccalà a bagno in acqua nel frigorifero, avendo cura di cambiare l’acqua un paio di volte al giorno, per almeno quattro giorni. Meglio un giorno in più che in meno se non siamo sicuri. Se risulterà sciapo avremo sempre modo di correggere con del sale.

Procedimento:

Una volta reidratato e dissalato il baccalà lo puliamo dalla pelle e dalle lische. In un pentolino medio mettiamo il latte e portiamo ad ebollizione a fuoco medio. Non appena raggiunge il bollore aggiungiamo il baccalà e facciamo cuocere a fuoco dolce per 14 minuti.

Sminuzziamo il prezzemolo e pestiamo i filetti di alice.

Passati i 14 minuti preleviamo un mestolo di latte di cottura e lo teniamo da parte, scoliamo il baccalà e facciamo raffreddare qualche minuto.

Mettiamo quindi il baccalà in un recipiente di metallo, personalmente preferisco l’alluminio che ha una presa maggiore per mantecare rispetto all’acciaio. A questo punto avremo due possibilità: procedere con la mantecatura a mano oppure scegliere quella più veloce (e meno faticosa) con un frullatore ad immersione.

Se scegliamo quella a mano inizieremo a mescolare il baccalà con un cucchiaio di legno, scomponendolo sempre di più e aggiungendo l’olio a filo in modo tale da raggiungere una consistenza pastosa. La mantecatura a mano permetterà di avere un impasto cremoso ma ricco di pezzetti più corposi di baccalà.

Procedendo con il frullatore avremo grossomodo lo stesso risultato ma molto più liscio.

Una volta incorporato tutto l’olio procederemo in ogni caso a mescolare con il cucchiaio di legno, aggiungendo un poco per volta il latte di cottura, fino a raggiungere una consistenza morbida ma non liquida. Aggiungiamo quindi le alici e il prezzemolo e continuiamo a mantecare.

Assaggiamo quindi se è giusto di sale e correggiamo se necessario.

Tutto sommato la ricetta è veloce e il baccalà mantecato si presta ad esser accompagnato nei modi più svariati, con polenta, con cime di rapa e peperoni cruschi (arriverà la ricetta a breve) o su dei semplici crostini di pane nero o integrale.

Buon appetito!

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Seppioline alla nocciola e limone cotte a bassa temperatura con zucchine alla scapece

Ingredienti per 2 persone:

  • 4 seppie non troppo grandi
  • granella di nocciole
  • scorza di limone
  • 2 zucchine
  • foglie di menta a piacere
  • olio
  • sale (a piacere)

Dove ho acquistato gli ingredienti:

  • Il pesce fresco in pescheria
  • la granella di nocciole da Tibiona.it

Gli altri ingredienti si possono trovare in un comune supermercato.

La particolarità di questa ricetta risiede nel tipo di cottura. La cottura sous vide (sottovuoto) a bassa temperatura permette di mantenere inalterati molti sapori, è molto meno aggressiva e mantiene l’umidità del cibo. Tendenzialmente, se scegliamo bene cosa cuocere a bassa temperatura, otterremo cibi tenerissimi. Per questo motivo ho scelto delle seppie, solitamente dure e gommose. La cottura a bassa temperatura può durare molte ore. In questo caso però, essendo pesce, la cottura è andata avanti solo 2 ore.

Procedimento:
Prima di tutto prepariamo l’olio aromatizzato alla nocciola. In un pentolino piccolo mettiamo dell’olio EVO della granella di nocciola e lo facciamo scaldare, evitando che arrivi all’ebollizione. Questo permetterà alla nocciola di rilasciare parte del suo aroma nell’olio. Spegniamo il fuoco, aspettiamo che si freddi e frulliamo il tutto. Poi disponiamo il composto in delle formine del ghiaccio e lo mettiamo nel freezer (facciamo porzioni non troppo generose, mezzo cubetto di dimensione di solito basta). Questa operazione è necessaria per poter mettere l’olio aromatizzato nel sottovuoto. Al momento dell’aspirazione dell’aria, altrimenti, verrà tirato via dal sacchetto, impedendone inoltre la chiusura ermetica.

Passiamo quindi alla pulizia delle seppie. Le svuotiamo, stacchiamo il becco e le puliamo sotto acqua corrente. Le asciughiamo con un panno e ne spolveriamo l’esterno un pizzico di sale (pochissimo). Le disponiamo nel sacchetto del sottovuoto, aggiungiamo quattro piccole scorzette di limone, una porzione di olio aromatizzato alla nocciola congelato e procediamo alla chiusura del sacchetto.

Per la cottura a temperatura controllata ci sono vari metodi. Io ho acquistato questo apparecchio, è il più economico che ho trovato e mi ci trovo bene. Altri la fanno dentro il forno elettrico, mettendo il sacchetto sottovuoto  a bagnomaria. Personalmente il forno che ho non è per nulla preciso e non ho mai provato.
Una volta che l’acqua raggiunge la temperatura di 70 gradi mettiamo il sacchetto a bagno e facciamo cuocere per 2 ore.

Nel frattempo prepariamo le zucchine. Le mondiamo e le affettiamo sottili. Poniamo abbondante olio EVO in un pentolino stretto e, una volta che l’olio è ben caldo, procediamo alla frittura delle zucchine. Evitiamo di metterne troppe in contemporanea in modo da farle dorare bene. Una volta cotte le scoliamo e asciughiamo l’olio in eccesso con della carta assorbente.
Finita la cottura delle zucchine le condiamo con sale, aceto balsamico, e foglie di menta sminuzzate.

In un padellino antiaderente procediamo a tostare un po’ di granella di nocciola, facendola colorare ma evitando che si bruci.

Ultimata la cottura delle seppie le tiriamo via dal sottovuoto facendo attenzione a non perdere i liquidi di cottura. Teniamo la parte liscia intera staccando la testa e i tentacoli che procediamo a tagliare in piccoli pezzi.
Scaldiamo una padella antiaderente, aggiungiamo un filo d’olio e metà dei liquidi di cottura delle seppie. Facciamo tirare un po’ a fuoco vivace e uniamo le parti sminuzzate della seppia. Una volta che i liquidi si saranno abbastanza consumati spegniamo il fuoco.

Nei piatti, precedentemente riscaldati, mettiamo il composto di seppie sminuzzate, aggiungiamo la parte intera, spolveriamo con la granella di nocciole e mettiamo un filo d’olio a crudo. Completiamo il piatto con le zucchine e qualche goccia di glassa d’aceto balsamico.
Risultato garantito.
Buon appetito!

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Filetto di maiale con fave di cacao, nocciole e arancio

Ingredienti per 2 persone:

  • 4 fette da 4 cm di filetto di maiale
  • 2 arance
  • 4 fave di cacao tostate
  • 2 cucchiai di granella di nocciole
  • 4 cucchiai di brandy
  • un pizzico di zucchero di canna
  • sale (a piacere)

Dove ho acquistato gli ingredienti:

  • la carne dal macellaio di fiducia
  • le fave di cacao da Tibiona.it

Gli altri ingredienti si possono trovare in un comune supermercato.

Nonostante la lunghezza del titolo della ricetta, vi assicuro che è molto semplice, veloce e soprattutto gustosa. Ultimamente sto riscoprendo il filetto di maiale, decisamente troppo poco utilizzato in cucina. E’ poco costoso, è carne molto magra, è adatta a moltissime ricette. Vediamo come prepararlo per questa ricetta!

Procedimento:
Prendiamo le arance. Ne spremiamo una in un bicchiere e dall’altra ne ricaviamo due fette da mettere al centro del piatto e la scorzetta utile alla decorazione finale.

Schiacciamo con un batticarne, o il fondo di un bicchiere, le fave di cacao. Le mettiamo in un padellino antiaderente insieme alla granella di nocciola senza accendere il fuoco ancora.

Spennelliamo con olio evo le fette di filetto da tutti i lati. Mettiamo a fiamma viva una padella antiaderente e attendiamo che arrivi a temperatura elevata. Una volta pronta facciamo cuocere il filetto circa 2 minuti per lato e successivamente facciamo rosolare il bordo alto della fetta qualche secondo, in modo da cicatrizzare bene la carne.

Togliamo i filetti dalla padella, senza spegnere il fuoco, e li poniamo in un piatto preriscaldato (in modo che non assorba il calore della carne che diventerebbe altrimenti fredda in poco tempo).

Accendiamo il fuoco sotto il padellino con la nocciola e il cacao, mantenendo la fiamma molto bassa. Dovremo solo tostare un po’ il cacao e la nocciola, esaltandone i sapori e rendendoli croccanti.

Mentre la carne ridistribuisce i liquidi, aggiungiamo il brandy nella padella dove abbiamo rosolato il filetto, lo facciamo evaporare un poco e uniamo l’arancio spremuto. Aggiungiamo il pizzico di zucchero e facciamo restringere il succo d’arancio e il fondo di cottura a fuoco non troppo forte per evitare che si bruci. Quando il succo risulterà denso spegniamo il fuoco e ci prepariamo a impiattare.

Nei piatti, precedentemente riscaldati, mettiamo al centro la fetta di arancio, spargiamo la granella tostata e sopra ci adagiamo il filetto. Aggiungiamo il succo ristretto, qualche grano di sale grosso (per esaltare il sapore sia della carne che del cioccolato) e la scorzetta d’arancio.

Il gioco è fatto!

Buon appetito!

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Hamburger di salmone con semi di sesamo, soia e senape

Ingredienti per 2 persone:

  • 3 tranci di salmone fresco (2 se grandi)
  • 4 cucchiai di semi di sesamo neri
  • 4 cucchiai di semi di sesamo bianchi
  • 5 cucchiai di salsa di soia
  • 5 cucchiai di pan grattato integrale
  • 4 cucchiai di senape (in semi o normale, non dolce)
  • aceto balsamico extravecchio o glassa di aceto balsamico
  • 1 arancio e 1 limone per decorare
  • sale (a piacere)

Dove ho acquistato gli ingredienti:

  • salmone fresco in pescheria
  • aceto balsamico extravecchio dell’acetaia La Tradizione

Gli altri ingredienti si possono trovare in un comune supermercato.

Ecco un modo semplice, diverso per cucinare il salmone fresco, addolcendone il sapore forte e molto presente.

Procedimento:
Puliamo i tranci di salmone togliendo la pelle, la spina centrale e le spinette che sentiamo con le dita. Poniamo il salmone su un tagliere e con un coltello grande lo sminuzziamo fino a renderlo un trito abbastanza sottile.

Mettiamo il salmone tritato in un contenitore capiente, aggiungiamo gli altri ingredienti e mischiamo bene in modo da avere un impasto omogeneo.

Per dare la forma dell’hamburger uso un cilindro d’acciaio per cucina (si trovano nei negozi di forniture per ristorazione o online). Adagiamo un foglio di carta forno, poggiamo il disco di metallo e lo riempiamo con parte dell’impasto, circa 2 cm di altezza. Compattiamo bene con un cucchiaino e poi solleviamo il cilindro d’acciaio tenendo fermo l’interno con il cucchiaino.

Puliamo l’arancio e il limone e ne grattiamo la buccia in modo da ottenere dei fili di scorza che useremo per spezzare il sapore del salmone e anche per decorazione del piatto.

Nel piatto che useremo per servire facciamo cadere casualmente delle gocce di aceto balsamico. Essendo molto denso tenderà a stare immobile.

Scaldiamo una padella antiaderente a fuoco forte. Quando è ben calda ci adagiamo gli hamburger e li facciamo cuocere 3 minuti per lato, girandoli una sola volta.
A cottura ultimata li poniamo al centro del piatto e spargiamo le scorzette degli agrumi .

Buon appetito!

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